Chi siamo

Un documentario nato all'interno del progetto "Ecomusei Palcoscenico Naturale", in collaborazione con Fondazione Piemonte dal Vivo, Rete Ecomusei Piemonte e Abbonamento Musei.
Riprese di Simone Rosset.

Le origini

Il primo nucleo dell'Ecomuseo nasce nel 2002 per volere di Riccardo Assom, in una baita di Borgata Grossa di Lemma in cui nidificava un codirosso. Da qui il nome del museo, che sorge in uno dei territori dove maggiormente si erano concentrate le attività dei ribelli piemontesi.

La passione e l'entusiasmo di Riccardo lo spingono a ricercare sempre più informazioni: ricerca e intervista le protagoniste e i protagonisti della Resistenza, i loro famigliari, testimoni diretti e indiretti della Lotta in Valle Varaita.
Per primi credono nell'importanza di mantenere viva la memoria e nel progetto museale: iniziano perciò a donare oggetti, reperti, fotografie conservate dal Dopoguerra, o ritrovate dai famigliari.

Riccardo colleziona così un patrimonio fatto di oggetti, reperti e cimeli storici ma anche di racconti, esperienze vissute, tradizioni e saperi antichi. Una realtà

"per essere da insegnamento alle nuove generazioni e fare in modo che i nostri giovani crescano nel rispetto delle idee di ognuno, coltivando lo spirito di fratellanza che deve esserci tra i popoli”

Borgata Grossa, primo nido del Codirosso

Cosa si intende per ecomuseo?

"L'ecomuseo (o museo di comunità) è nella sua origine un'idea, un desiderio, un'intenzione che deve trasformarsi in progetto, poi in invenzione e, infine, in organismo vivo, che cambia con le circostanze e le generazioni.

L'ecomuseo è, come diceva Maurizio Maggi, il prodotto di un patto tra la comunità, il territorio e il patrimonio: la sua forma, il suo contenuto, le attività e le modalità espressive sono il frutto di una lenta gestazione che associa gli individui e i gruppi nati nella comunità".

Hugues De Varine, 2020

Attualità e progetto diffuso

L’Ecomuseo della Resistenza "Il Codirosso" modifica la propria fisionomia da settembre 2019, quando si decide per il trasferimento di tutti i reperti presso nuova sede: lo storico Palazzo Garro di Rossana, città Medaglia di Bronzo al Valore Civile.

Pur mutando collocazione e gestione, l’esposizione museale mantiene la denominazione originaria e persegue le medesime finalità concepite ed attuate da Riccardo Assom.
Il Museo diviene esposizione permanente con un allestimento che si snoda su tre sale collocate al piano terra di Palazzo Garro.

La gestione museale è garantita dall’attività volontaria dei soci dell'Associazione che opera nel settore della tutela, promozione e valorizzazione dei beni artistici e storici.

Dal 2021, il Codirosso fa parte della Rete Ecomusei Piemonte che supporta le realtà ecomuseali della regione.

Palazzo Garro di Rossana, attuale sede museale